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Forze potenti rubano sentimenti

Forze potenti rubano sentimenti  Guardo lontano tra la folta  figura della montagna dove il ruscello  scorre verso il mare è si è proprio un grande spettacolo  acqua dolce cristallina suona  la leggera ninna nanna  immersa nella totale tranquillità. Tutto è bello e normale  nel suo aspetto naturale  le foglie degli alberi  sventolano ad ogni alito di vento  con gli uccelli che cantano la loro libertà. E' un assordante silenzio  che può mettere paura  nella sua semplice maestosità. Il pensiero va dove tutto è sereno  scrolla di dosso la parte sbagliata di te con un grande sospiro ti senti leggero. Ti chiedi perché certe emozioni  non arrivano nel traffico di tutti giorni  della città piena di confort  di belle signore vetrine e luci artificiali  è si è proprio lì che godiamo un casino  se c'è distrazione che cancella le guerre. Però alla fine mi preoccupo un po'  delle lunghe attese davanti all...

La nonna di G.D'annunzio





 Versi di Gabriele D’Annunzio dedicati alla nonna.


"La nonna" 


D’inverno ti mettevi una cuffietta

coi nastri bianchi come il tuo visino,

e facevi ogni sera la calzetta,

seduta al lume, accanto al tavolino.


Io imparavo la storia sacra in fretta

e poi m’accoccolavo a te vicino

per sentir narrar la favoletta

del Drago Azzurro e del Guerrier Moschino.


E quando il sonno proprio mi vinceva

m’accompagnavi fino alla mia stanza

e m’addormivi al suono dei tuoi baci.


Agli occhi chiusi allor mi sorrideva

in mezzo ai fiori una gioconda danza

di sonni dolci, splendidi e fugaci.


*


Chi era la nonna di Gabriele D’Annunzio

Gabriele D’Annunzio conobbe solo la nonna paterna Anna Giuseppa Lolli, in quanto la madre della sua adorata mamma Luisetta De Benedictis era morta prima che lui nascesse. Anna Lolli era stata la madre adottiva di Francesco Paolo D’Annunzio, il padre del poeta, che era figlio di Camillo Rapagnetta e della sorella di Anna, Rita Lolli.

Anna aveva sposato in seconde nozze un ricco commerciante e armatore di nome Antonio D’Annunzio. In seguito all’adozione Francesco Paolo, con il benestare del padre Camillo Rapagnetta ancora in vita, decise di assumere il cognome del genitore adottivo. E di conseguenza il piccolo Gabriele alla nascita fu battezzato D’Annunzio.

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