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Lune rosse

Due bicchieri di felicità per brindare al nostro pazzo amore, bello come un film  di spiagge hawaiane con i tuoi  occhi languidi che brillano nei miei, mentre la musica delle onde culla le nostre vibrazioni  in queste straordinarie notti di lune rosse d'amore. Tu che sei quella che non chiede mai e fai di me un guerriero di pace, tu che quando ti vesti di sorrisi fai splendere il sole nei cieli dipinti di arcobaleni che cancellano il grigio delle delusioni, tu che sai leggere in fondo ai pensieri che custodisco per te, quando ti spogli per fare l'amore intanto   che canti la canzone che ho scritto per te, diventi una stella che arrossisce davanti alla luna che splende nel cielo dei nostri peccati. Tu che sei frutto da mordere e succhiare dalle tue labbra che sanno di sale  la fame che disseta sotto queste notti di lune rosse.

Un uomo tutto d'un pezzo






Questa è la storia di un uomo basso e tarchiato, quasi
sempre in doppiopetto con l'unico difetto di sentirsi
un uomo tutto d'un pezzo.
Nel suo rione lo chiamavano: "u strunzo".
Quando il mondo lo faceva incazzare, gli dava una
spinta e lo faceva cascare. Per le donne era un re e
se le trombava all'ora del the, e se erano emancipate
se le faceva strapazzate.
Diceva d'essere maschilista e per questo se ne
vantava. Era un uomo tutto d'un pezzo e pretendeva
rispetto da questo mondo disamorato.
Della gente se ne fregava se gli diceva impertinente,
ma non per questo li biasimava, tirava dritto e li perdonava;
 ma se gli davano del coglione se li mangiava
come un leone.
Era così, nel bene e nel male lui si sentiva un uomo speciale.

Questa è la storia di un uomo tutto d'un pezzo e, se volete
conoscere il suo nome, lo troverete in quel luogo dove
regna poco rumore, sopra una pietra di marmo è inciso il
 suo nome con accanto la sua foto in bianco-nero: "Qui riposa
o forse no, Alfio Puccinno sbranato dal suo cane
 Serafino, in un tragico momento di misteriosa follia."Amen".

Il grosso cane fu presto amato e stimato da tutti i cornuti
del rione, i quali in segno di gratitudine, gli donarono una
medaglia d'oro con scritto: "Grazie Pastore Serafino!"



Però le donne a lui... dicevano di si!



















Commenti

  1. Buona serata, io mi chiamo proprio come questo personaggio, però non sono così strunzo, rispetto tutti e leggendo mi sono un po' incazzato anche se un racconto divertente.

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