Un uomo tutto d'un pezzo







Questa è la storia di un uomo basso e tarchiato, quasi
sempre in doppiopetto con l'unico difetto di sentirsi
un uomo tutto d'un pezzo.
Nel suo rione lo chiamavano: "u strunzo".
Quando il mondo lo faceva incazzare, gli dava una
spinta e lo faceva cascare. Per le donne era un re e
se le trombava all'ora del the, e se erano emancipate
se le faceva strapazzate.
Diceva d'essere maschilista e per questo se ne
vantava. Era un uomo tutto d'un pezzo e pretendeva
rispetto da questo mondo disamorato.
Della gente se ne fregava se gli diceva impertinente,
ma non per questo li biasimava, tirava dritto e li perdonava;
 ma se gli davano del coglione se li mangiava
come un leone.
Era così, nel bene e nel male, lui si sentiva un uomo speciale.

Questa è la storia di un uomo tutto d'un pezzo e, se volete
conoscere il suo nome, lo troverete in quel luogo dove
regna poco rumore, sopra una pietra di marmo è inciso il
 suo nome con accanto la sua foto in bianco-nero: "Qui riposa
o forse no, Alfio Puccinno sbranato dal suo cane
 Serafino, in un tragico momento di misteriosa follia.
"Amen"

Il grosso cane fu presto amato e stimato da tutti i cornuti
del rione, i quali in segno di gratitudine, gli donarono una
medaglia d'oro con scritto: "Grazie Pastore Serafino!"
Però le donne a lui... dicevano di si!







Commenti

  1. Buona serata, io mi chiamo proprio come questo personaggio, però non sono così strunzo, rispetto tutti e leggendo mi sono un po' incazzato anche se un racconto divertente.

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