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Dietro un sorriso 🎶

Il mattino è l'inizio della nuova giornata. Lo sanno bene i miei pensieri dì ieri che bussano ancora nella mente.   Zittisco la sveglia e corro allo specchio  mi ricompongo e scappo al lavoro . Il bus 126 lo vedo arrivare:  lo prendo al volo col fiatone in mezzo alla folla, mi metto di fianco per scorrere meglio tra morbide forme e spigoli di gomiti  pressati di gente. Sono fuori, piove leggero lungo la breve distanza  che mi divide da te. Non tarderò, ho la sete di sempre che mi disseta alla fonte della tua bellezza. I miei pensieri non ricordo più, forse svaniti dalla luce del giorno. Grazie a te, che sai rendere leggero il peso dei miei capricci. La sera è un velo nel dubbio che cresce lentamente, ma tu sai comprendere nonostante qualcosa sia fuggito da me... stupide cose di cui dovrei dimenticare, ( Il mio gatto fa le fusa, mi guarda e socchiude gli occhi) sembra voglia dire che non ho nulla da temere. L'immaginazione può essere utile quando i pensieri...

Dopo Auschwitz di Yehuda Amichai


Dopo Auschwitz non c’è teologia:
dai camini del Vaticano si leva fumo bianco,
segno che i cardinali hanno eletto il papa.
Dalle fornaci di Auschwitz si leva fumo nero,
segno che gli dei non hanno ancora deciso di eleggere
il popolo eletto.
Dopo Auschwitz non c’è teologia:
le cifre sugli avambracci dei prigionieri dello sterminio
sono i numeri telefonici di Dio
da cui non c’è risposta
e ora, a uno a uno, non sono più collegati.

Dopo Auschwitz c’è una nuova teologia:
gli ebrei morti nella Shoah
somigliano adesso al loro Dio
che non ha immagine corporea né corpo.
Essi non hanno immagine corporea né corpo.

Yehuda Amichai

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