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Lune rosse

Due bicchieri di felicità per brindare al nostro pazzo amore, bello come un film  di spiagge hawaiane con i tuoi  occhi languidi che brillano nei miei, mentre la musica delle onde culla le nostre vibrazioni  in queste straordinarie notti di lune rosse d'amore. Tu che sei quella che non chiede mai e fai di me un guerriero di pace, tu che quando ti vesti di sorrisi fai splendere il sole nei cieli dipinti di arcobaleni che cancellano il grigio delle delusioni, tu che sai leggere in fondo ai pensieri che custodisco per te, quando ti spogli per fare l'amore intanto   che canti la canzone che ho scritto per te, diventi una stella che arrossisce davanti alla luna che splende nel cielo dei nostri peccati. Tu che sei frutto da mordere e succhiare dalle tue labbra che sanno di sale  la fame che disseta sotto queste notti di lune rosse.

Thomas Edison

 



Breve storia del piccolo Thomas Edison


Un giorno Thomas Edison tornò a casa e consegnò un foglio a sua madre.

Le disse: “La mia insegnante mi ha dato questo foglio e mi ha detto di farlo leggere solo a te”.  Gli occhi di sua madre erano pieni di lacrime mentre leggeva ad alta voce la lettera a suo figlio, “Tuo figlio è un genio. Questa scuola è troppo limitata per lui e non ha insegnanti abbastanza bravi per formarlo. Per favore, fagli tu da insegnante.”

Molti anni dopo la morte di sua madre, Edison era diventato uno dei più grandi inventori del secolo. Un giorno stava sistemando un vecchio armadio e trovò, un po’ spiegazzata, la lettera che gli fu data dal suo insegnante per sua madre.  La aprì e lesse il messaggio che vi era scritto sopra: “Suo figlio ha dei problemi mentali. Purtroppo non possiamo più lasciargli frequentare la nostra scuola. È espulso.”

Dopo aver letto ciò, Edison si commosse profondamente. Scrisse quindi nel suo diario: “Thomas Alva Edison era un bambino malato di mente, la cui madre lo trasformò nel genio del secolo”.

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