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Braccia arrese 🎶

Se nel mio guardarti non vedo  oltre la luce dei tuoi occhi, e se nel mio ascoltarti non sento quando pronunci sottovoce il mio nome, non posso e non voglio pensarti immagine sbiadita tra queste mie braccia arrese.   Adesso disposta   in un   colpo di tosse   a cogliere l'attimo per un gaio grappolo d'amore da spremere sul cuore . Non sei più fiore al vento che si spoglia   lentamente lentamente dei suoi teneri petali indifesi . Ma tu nulla vuoi sapere dei fiori; dei miei consigli che poco son serviti. Resta  il ricordo di quando eri per me  la più bella delle rose del mio giardino,    dove le fievoli  farfalle di carta ora si   scolorano tra queste mie parole inutili ; di questo amore sbiadito . 2010   

Thomas Edison

 



Breve storia del piccolo Thomas Edison


Un giorno Thomas Edison tornò a casa e consegnò un foglio a sua madre.

Le disse: “La mia insegnante mi ha dato questo foglio e mi ha detto di farlo leggere solo a te”.  Gli occhi di sua madre erano pieni di lacrime mentre leggeva ad alta voce la lettera a suo figlio, “Tuo figlio è un genio. Questa scuola è troppo limitata per lui e non ha insegnanti abbastanza bravi per formarlo. Per favore, fagli tu da insegnante.”

Molti anni dopo la morte di sua madre, Edison era diventato uno dei più grandi inventori del secolo. Un giorno stava sistemando un vecchio armadio e trovò, un po’ spiegazzata, la lettera che gli fu data dal suo insegnante per sua madre.  La aprì e lesse il messaggio che vi era scritto sopra: “Suo figlio ha dei problemi mentali. Purtroppo non possiamo più lasciargli frequentare la nostra scuola. È espulso.”

Dopo aver letto ciò, Edison si commosse profondamente. Scrisse quindi nel suo diario: “Thomas Alva Edison era un bambino malato di mente, la cui madre lo trasformò nel genio del secolo”.

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