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Aspettando Natale

Fiammelle di candele si fanno belle come stelle che omaggiano  con timido splendore i tuoi occhi chiari di luna piena.  Luce e ombre sulle pareti e nei capelli tuoi raccolti  da un nastro rosso  come sole di tramonto. Fuori dai vetri l'inverno esalta il meglio di sé: leggiadri fiocchi di neve lentamente ricoprono l'abete e l'agrifoglio sul muschio profumato di cose vissute, sopra piccole sporgenze di stretti percorsi di pietre e radici che costeggiano il bosco assopito nel silenzio. Sereni i nostri cuori dentro queste mura calde davanti al focolare  che unisce il nostro amore. Tu, che mi stringi le mani forte sui tuoi fianchi benedetti in questo giorno di festa e vino rosso, tra il profumo di mandarini e castagne sul fuoco  nell'attesa che venga Natale  e l'anno Nuovo. Di questi notti che vorrei  non finissero mai per non tornare a respirare le cose di sempre, tra il rumore della pazza folla che non so più amare . 2011

108





 Alla messa della domenica al termine dell'omelia,

 il parroco rivolgendosi ai fedeli, domandò:

- Quanti di voi sono riusciti a perdonare i propri nemici?

Tutti alzarono la mano, tranne una vecchietta in seconda fila.

- Maria, tu non sei disposta a perdonare i tuoi nemici? 

chiese il parroco.

“Non ho nemici”, rispose dolcemente.

- “Questo è molto raro!” - replicò il prete. “Quanti anni hai?”

- 108 anni

Tutti i presenti si alzarono in piedi e applaudirono

 a lungo l'anziana signora.

- “Vieni a dirci come vivere 108 anni 

e non avere nemici” disse il parroco.

La vecchia donna si alzò a fatica e raggiunto l'altare

 con le mani tremanti sul microfono,

guardò l'assemblea e commossa esclamò:

- Sono tutti morti, quei figli di puttana!






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