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Serendipità

  Siamo qui in questo momento, non importa da dove veniamo. Lo sanno quelli prima di noi artefici della propria sorte, nascosti in qualche posto  dove tutto continua  senza sosta. Aprire la mente è luce iridescente  in fondo al corridoio oscuro. Non importa chi siamo  da dove veniamo, siamo noi che ci vogliamo. Vivere la vita è scegliere oggi  Il bene col domani. Eternamente... Anche quando sbagliamo  anche quando cadiamo. Chi siamo noi per restare legati  l'uno con l'altra. Eternamente... Uniti per caso senza  preavviso , fino a toccarsi l'anima. Una scoperta inaspettata è quello che prima ignoravi. Aprire la mente è un privilegio  se vuoi uscire dal coro del manicomio. Siamo qui senza giudizio, magicamente... Senza condizionamento, consapevoli e non colpevoli  nel presente e nel futuro. Uniti e invidiati, uniti e un po' odiati, impigliati anima e corpo. Casualmente. Carnalmente... Poi ancora noi. Eternamente...  " Serendipità e anima 2022"   Una melodia che

Paul Verlaine - Hombres





Hombres   1



Oh non bestemmiare, poeta e ricordati
Non è male la donna e val la pena chiavarla,
Le fa onore il culo, benché un poco obeso,
Da parte mia, molte volte l'ho assaggiato.

Quel culo, e le poppe che nido per le carezze!
In ginocchio lo bacio e lecco il pertugio
Mentre le mie dita frugano nell'altro pozzo,
E i bei seni, che sporcaccione le loro pigrizie!

E poi serve ancora quel culo, soprattutto a letto
Come aiuto di cuscini, di sottopancia,
Come molla svettante del vero ventre perché entri
Più innanzi l'uomo nella donna che ha eletto.

Vi riposo le mani, le braccia anche, le gambe,
I piedi. Si tanta freschezza, elastica rotondità
Ne fan per me un luogo di riposo desiderabile dove,
Vagabondo, a tratti il desiderio in voti in gamba.

Ma paragonare il culo dell'uomo a quel buon culo!
A quel gran culo men voluttuoso che pratico
Il culo dell'uomo, fior di gioia e d'estetica!
Proclamarsene soprattutto il servo e il vinto!

"E' male"! ha detto l'amore. E la voce della storia:
Culo dell'Uomo, onore puro dell'Ellade e lustro
Divino di Roma vera e più divino ancora
Di Sodoma morta, martire per la sua gloria.

Shakespeare, abbandonando all'improvviso Ofelia,
Cordelia, Desdemona, tutto il bel sesso
Cantava in magnifici versi - s'incazzi uno sciocco -
La forma mascolina e il suo alleluja.

I Valois adavan pazzi del maschio e nella nostra era
L'Europa imborghesita e tanto femminile
Ammirava tuttavia quel Luigi di Baviera
Il re vergine dal gran cuore che per l'uomo solo batte.

La carne, anche la carne della donna, proclama
Il culo, il cazzo, il torso e l'occhio del fier Pulzello,
E per quello, secondo il consiglio di Rousseau,
A volte bisogna, o poeta, "lasciar la dama" per un po'.


1891 P.Verlaine



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