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Sai amore...

L'assidua voglia d'amarti di sempre s'è spenta dentro un'altra poesia,  nascosta tra la piega del tuo u ltimo sorriso.   Ricordi amore, quella sera era la prima vera sera d'amore: avevi i capelli raccolti da una spilla lucente, gli occhi assai teneri, una lunga gonna con uno spacco lungo;  ti posai la mano in mezzo alle gambe fredde, con la lingua ti cercai la lingua; ricordi amore, ti sfiorai lo slip, eri leggermente umida credo d'amore, tu mi serrasti la mano  tra le tue cosce, volesti che ti scostassi lo slip color cipria, le labbra che m'invocavano la lingua; ricordi cara, ci giurammo amore eterno perché  non fu soltanto sesso.  E sono tante le volte che penso a quella nostra prima volta, ora che te ne vai con un mezzo sorriso stampato  sul viso,  mentre reciti convenevoli addii: "Sai amore... mi dispiace"

I peperoni sono bastardi



 Gianni, amico di Clara, amico di Nando 

e pure amico mio, al suo rientro dalle vacanze

mi chiama per dirmi di telefonare al suo

capoufficio, per informarlo che aveva perso

la memoria mentre stava preparando la

peperonata per la cena.

Ha risposto la vocina della segretaria del capo.

"Non c'è... cioè è uscito con la signora Esposito!"

Le dica che non ho telefonato, grazie...

"Ma lei chi è?"

Non lo so... non lo so!


Mi sono precipitato alla ricerca della mia

fottuta memoria. Allora Gianni sono io, sono

io che mi sono telefonato, porca troia, 

non capisco più niente.

Poi ho visto sul tavolo la peperonata 

 che si beffeggiava di me, 

stava lì, a ridermi in faccia.


Di brutto, ho cominciato a cercare la memoria

dentro la peperonata: minuziosamente ho

controllato pezzettino per pezzettino ma

non ho trovato nulla, quindi mi sono detto: 

ti mangio tutta cosi ti frego bastarda!


Mi sono svegliato due giorni dopo, e poco dopo

ho avvertito una strana sensazione intorno a me.

Il sole picchiava in testa, quando si avvicina una

lattuga gigante che senza pudore comincia 

a corteggiarmi con le sue enormi foglie.


La memoria! La memoria dov'è... Mi guardo intorno

e vedo un esercito di peperoni che in coro 

mi mandano affanculo; non mi resta che fuggire 

da questo incubo, ma non posso perché la lattuga 

mi trattiene con le sue poderose foglie, per giunta

inizia anche a piovere, (non so come sia possibile

visto che c'è il sole) presto detto, è un mastino

napoletano che mi sta urinando addosso.


Allora chi diavolo sono io... dove mi trovo?

In lontananza, la voce inconfondibile di Al Bano ulula

ai Cugini di Campagna di raccogliere tutti i peperoni

dal campo e caricarli sui furgoni.


Quindi sono un peperone... io sono un peperone!

E da quando?


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I peperoni sono bastardi se le mangi di sera.


2008

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