Passa ai contenuti principali

In primo piano

Aspettando Natale

Fiammelle di candele si fanno belle come stelle che omaggiano  con timido splendore i tuoi occhi chiari di luna piena.  Luce e ombre sulle pareti e nei capelli tuoi raccolti  da un nastro rosso  come sole di tramonto. Fuori dai vetri l'inverno esalta il meglio di sé: leggiadri fiocchi di neve lentamente ricoprono l'abete e l'agrifoglio sul muschio profumato di cose vissute, sopra piccole sporgenze di stretti percorsi di pietre e radici che costeggiano il bosco assopito nel silenzio. Sereni i nostri cuori dentro queste mura calde davanti al focolare  che unisce il nostro amore. Tu, che mi stringi le mani forte sui tuoi fianchi benedetti in questo giorno di festa e vino rosso, tra il profumo di mandarini e castagne sul fuoco  nell'attesa che venga Natale  e l'anno Nuovo. Di questi notti che vorrei  non finissero mai per non tornare a respirare le cose di sempre, tra il rumore della pazza folla che non so più amare . 2011

I peperoni sono bastardi



 Gianni, amico di Clara, amico di Nando 

e pure amico mio, al suo rientro dalle vacanze

mi chiama per dirmi di telefonare al suo

capoufficio, per informarlo che aveva perso

la memoria mentre stava preparando la

peperonata per la cena.

Ha risposto la vocina della segretaria del capo.

"Non c'è... cioè è uscito con la signora Esposito!"

Le dica che non ho telefonato, grazie...

"Ma lei chi è?"

Non lo so... non lo so!


Mi sono precipitato alla ricerca della mia

fottuta memoria. Allora Gianni sono io, sono

io che mi sono telefonato, porca troia, 

non capisco più niente.

Poi ho visto sul tavolo la peperonata 

 che si beffeggiava di me, 

stava lì, a ridermi in faccia.


Di brutto, ho cominciato a cercare la memoria

dentro la peperonata: minuziosamente ho

controllato pezzettino per pezzettino ma

non ho trovato nulla, quindi mi sono detto: 

ti mangio tutta cosi ti frego bastarda!


Mi sono svegliato due giorni dopo, e poco dopo

ho avvertito una strana sensazione intorno a me.

Il sole picchiava in testa, quando si avvicina una

lattuga gigante che senza pudore comincia 

a corteggiarmi con le sue enormi foglie.


La memoria! La memoria dov'è... Mi guardo intorno

e vedo un esercito di peperoni che in coro 

mi mandano affanculo; non mi resta che fuggire 

da questo incubo, ma non posso perché la lattuga 

mi trattiene con le sue poderose foglie, per giunta

inizia anche a piovere, (non so come sia possibile

visto che c'è il sole) presto detto, è un mastino

napoletano che mi sta urinando addosso.


Allora chi diavolo sono io... dove mi trovo?

In lontananza, la voce inconfondibile di Al Bano ulula

ai Cugini di Campagna di raccogliere tutti i peperoni

dal campo e caricarli sui furgoni.


Quindi sono un peperone... io sono un peperone!

E da quando?


🔻











🔻











🔻










🔻



I peperoni sono bastardi se le mangi di sera.


2008

Commenti

Post più popolari