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Serendipità

  Siamo qui in questo momento, non importa da dove veniamo. Lo sanno quelli prima di noi artefici della propria sorte, nascosti in qualche posto  dove tutto continua  senza sosta. Aprire la mente è luce iridescente  in fondo al corridoio oscuro. Non importa chi siamo  da dove veniamo, siamo noi che ci vogliamo. Vivere la vita è scegliere oggi  Il bene col domani. Eternamente... Anche quando sbagliamo  anche quando cadiamo. Chi siamo noi per restare legati  l'uno con l'altra. Eternamente... Uniti per caso senza  preavviso , fino a toccarsi l'anima. Una scoperta inaspettata è quello che prima ignoravi. Aprire la mente è un privilegio  se vuoi uscire dal coro del manicomio. Siamo qui senza giudizio, magicamente... Senza condizionamento, consapevoli e non colpevoli  nel presente e nel futuro. Uniti e invidiati, uniti e un po' odiati, impigliati anima e corpo. Casualmente. Carnalmente... Poi ancora noi. Eternamente...  " Serendipità e anima 2022"   Una melodia che

I peperoni sono bastardi



 Gianni, amico di Clara, amico di Nando 

e pure amico mio, al suo rientro dalle vacanze

mi chiama per dirmi di telefonare al suo

capoufficio, per informarlo che aveva perso

la memoria mentre stava preparando la

peperonata per la cena.

Ha risposto la vocina della segretaria del capo.

"Non c'è... cioè è uscito con la signora Esposito!"

Le dica che non ho telefonato, grazie...

"Ma lei chi è?"

Non lo so... non lo so!


Mi sono precipitato alla ricerca della mia

fottuta memoria. Allora Gianni sono io, sono

io che mi sono telefonato, porca troia, 

non capisco più niente.

Poi ho visto sul tavolo la peperonata 

 che si beffeggiava di me, 

stava lì, a ridermi in faccia.


Di brutto, ho cominciato a cercare la memoria

dentro la peperonata: minuziosamente ho

controllato pezzettino per pezzettino ma

non ho trovato nulla, quindi mi sono detto: 

ti mangio tutta cosi ti frego bastarda!


Mi sono svegliato due giorni dopo, e poco dopo

ho avvertito una strana sensazione intorno a me.

Il sole picchiava in testa, quando si avvicina una

lattuga gigante che senza pudore comincia 

a corteggiarmi con le sue enormi foglie.


La memoria! La memoria dov'è... Mi guardo intorno

e vedo un esercito di peperoni che in coro 

mi mandano affanculo; non mi resta che fuggire 

da questo incubo, ma non posso perché la lattuga 

mi trattiene con le sue poderose foglie, per giunta

inizia anche a piovere, (non so come sia possibile

visto che c'è il sole) presto detto, è un mastino

napoletano che mi sta urinando addosso.


Allora chi diavolo sono io... dove mi trovo?

In lontananza, la voce inconfondibile di Al Bano ulula

ai Cugini di Campagna di raccogliere tutti i peperoni

dal campo e caricarli sui furgoni.


Quindi sono un peperone... io sono un peperone!

E da quando?


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I peperoni sono bastardi se le mangi di sera.


2008

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