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Forze potenti rubano sentimenti

Forze potenti rubano sentimenti  Guardo lontano tra la folta  figura della montagna dove il ruscello  scorre verso il mare è si è proprio un grande spettacolo  acqua dolce cristallina suona  la leggera ninna nanna  immersa nella totale tranquillità. Tutto è bello e normale  nel suo aspetto naturale  le foglie degli alberi  sventolano ad ogni alito di vento  con gli uccelli che cantano la loro libertà. E' un assordante silenzio  che può mettere paura  nella sua semplice maestosità. Il pensiero va dove tutto è sereno  scrolla di dosso la parte sbagliata di te con un grande sospiro ti senti leggero. Ti chiedi perché certe emozioni  non arrivano nel traffico di tutti giorni  della città piena di confort  di belle signore vetrine e luci artificiali  è si è proprio lì che godiamo un casino  se c'è distrazione che cancella le guerre. Però alla fine mi preoccupo un po'  delle lunghe attese davanti all...

Apocalittico caos (Satira)

                 







Caldo apocalittico a Firenze. La colonnina di
mercurio ha raggiunto 50 -gradi, con un tasso di
umidità terrificante, La città sta sciogliendosi
lentamente; la gente sviene in ogni luogo: lungo le strade,
nelle case, nei negozi senza più cassiere, nei ristoranti
che non ristorano più, negli hotel senza più stelle, nei treni
arroventitati, insomma ovunque: basti pensare che le gomme
delle auto si squagliano come burro; l'Arno è la
dimostrazione inconfutabile dello scempio apocalittico
fiorentino: centinaia di pesci, talpe, resti di carcasse di
animali d'ogni specie e brandelli di carne, sono
riversi lungo la riva stagnante del fiume; l'aria è irrespirabile
per la micidiale puzza che proviene dai resti putrefatti, oramai
in stato di decomposizione; nel frattempo, sono state prese
d'assalto da migliaia di persone le vasche delle fontane, come
pure le piscine pubbliche, ma purtroppo, nonostante la misera
quantità di acqua sporca che esse contengono, galleggiano manichini
privi di vita; nel cielo decine e decine di avvoltoi sono in aspettativa
di quelle povere persone distese per terra a bocca
aperta ridotte al lumicino; tuttavia i soccorsi stradali cercano
invano di soccorrerli ma pure loro stramazzano al suolo per dispendio
di energie; l'esercito è intervenuto con tempestività, ma poco dopo è
stato costretto a ritirarsi nelle chiese nel disperato bisogno di
refrigero, i preti però, anch'essi in balia del caos, si sono scagliati in
mutande contro di loro, respingendoli fuori a suon di mazzate e calci
nel sedere. Insomma, analizzando questa mostruosa situazione,
sembra scontato di essere arrivati alla frutta.

Io me ne sto all'ombra dei miei pensieri, con la sigaretta accesa e
 osservo senza angoscia la gente che va in "fumo;" nel contempo,
aspetto senza ansia la morte, la quale, come una puttana non esiterà
un solo istante ad accogliermi dentro
la sua fogna nera; e mi accorgo solo adesso, che pur brutta sia la morte,
essa in realtà è come la vita, in quanto: "Prima si muore dal
troppo caldo, poi si muore dal troppo freddo".
"Adesso dove la trovo la maglia di lana e tutto il resto, per
proteggermi da questo dannato clima siberiano?"
DRIIIIN... Suona la sveglia e guardo fuori, 
sta nevicando: "Firenze mi aspetta come una sposa vestita di
bianco. La vita continua!


Finito di scrivere 2009       










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