Le dovute distanze (Satira)
Lei ascolta ciò che dico
distante dal mio viso.
Poi mi viene voglia di baciarla
ma indietreggia e sbuffa
senza una ragione.
La trattengo per la testa
ma sguscia via
come una saponetta,
lei urla incavolata
che ho mangiato le cipolle
e l'alito pesante vola lontano.
Me ne faccio una ragione
dandomi di coglione
mentre preparo una frittata
con le cipolle.
Io non mollo e le dico
se ne vuole un pezzettino.
Mi lancia un'occhiata assassina
come dire manco col ca.
Poi si spoglia un po' alla volta
indicando in basso
la sua pietanza calda.
È una sfida assai crudele
da consumare su due piedi.
Lei mi fissa con la punta della lingua
intorno alle sue labbra.
Getto via la frittata
ma le cipolle nella mano
sono lacrimogeni per i suoi occhi.
Pero' la morsa della sua mano
si fa sentire forte sui mie attributi.
Alzo bandiera bianca
dichiarando pace.
Lei si avvicina a me
con una cipolla che mi caccia in bocca
poi la morde e sputa il pezzo
dritto nel mio occhio.
Mi stringe su di se
e mi fa l'amore forte forte
tra l'odore intenso
di quelle stronze di cipolle .
Ah, questo testo narrativo umoristico è davvero un mix di situazioni bizzarre e sorprendenti! Mi ha fatto sorridere.
RispondiEliminaLa tua descrizione di una relazione complicata e appassionata con una persona che sembra essere ossessionata dalle cipolle è davvero originale.
Le cipolle come simbolo di amore e desiderio sono un tocco interessante!
Fata