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Io, lei, e Battisti

  E' un pomeriggio estivo al bar ancora aperto, con le botteghe chiuse su scritto chiuso per ferie. Sono le 3 e mezza, l'aria è troppo calda per vedere anime camminare per sedersi al bar. Mi guardo intorno, tutto è lento, anche il cameriere pisola dietro il bancone col giornale del mattino che gli fa da cuscino. Lassù, il cielo azzurro mi fa pensare a quella canzone dentro il jukebox. Passano le auto con i vetri abbassati col braccio fuori, coi capelli scompigliati come il ventilatore dentro il bar. L'aroma del caffè si mescola al fumo della sigaretta accesa. Osservo per qualche minuto la macchina di fronte a me, lavata e pulita, e mi compiaccio per quanto è speciale con le borchie cromate come specchi lucenti. Sento voci di donna dietro me, in lontananza, sono tre ragazze vestite di accesi colori. Ordinano tre ghiaccioli da consumare; sorridono tra loro, poi si tirano indietro i capelli,  i loro visi carini sono lievemente sudati. Arrivano dei ragazzi in jeans e camicie a
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