Santi peccatori
Ma tu, con quegli occhi
di ladra gitana, dimmi da quale
terra rubata compari.
Il cielo azzurro più blu si specchia su te
tra lucenti nuvole bianche lassù.
Accendono il tuo rosso vestito corallo
e quei denti più bianchi del latte.
Il corpo nudo disteso è cosparso
di unguento di sesamo.
E' una prateria ricca di pathos
che ho inventato per te a queste
mie membra che vita rigenera.
Alla lingua sul ventre che sguscia
la dove la voglia striscia
sulle morbide lame di labbra bagnate.
Volano via le paure della vita e morte
per l'impazienza di galopparsi a vicenda,
all'esigenza di nutrirsi l'uno dell'altra
nello sfogo di gemiti che scandisci feroce
nel letto dei santi peccatori .
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